Fotografia di sezione della testa dell'ape, eseguita al microscopio confocale, presso il dipartimento DIBIO dell'Universita' di Genova in Italia (gennaio 2009).
L'Ape Mellifera è stata esposta all'imidacloprid (somministrazione di acqua zuccherata con 1/100.000 Moli di pesticida) con conseguente morte dell'insetto dopo pochi minuti. Nella sezione immersa in paraffina si è proceduto con una ricerca immunoistochimica (reazione di IR), per evidenziare l'enzima colina-acetiltransferasi (ChAT) prodotta dall'ape negli ommatidi dell'occhio composto ( IR per la ChAT), utilizzando un'immunoglobulina (Ig) denominata antiChAT e un'antiIg di coniglio denominata Antirabbit FITC, che riconosce l'antiChAT legata alla ChAT dell'ape. L'immunocomplesso ChAT ape - antiChAT - Antirabbit FITC sviluppa in fluorescenza una colorazione verde chiara intensa, che rileva un'abbondante produzione di ChAT prodotta dall'Ape Melllifera, provocata dal pesticida IMIDACLOPRID; la voluminosa presenza dell'enzima gonfia l'ommatidio a forma di peduncolo alterando le posizioni dei fotorecettori , visibili in un'altra sezione trattata con la colorazione DAPI
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E' indispensabile tutelare la specie Apis mellifera nell'ecosistema terrestre; qualsiasi scambio di informazioni o opinioni sull'ape è importante per la sua stessa sopravvivenza