martedì 16 febbraio 2010

alla scoperta delle subunita' alfa 7: azione non alfa bungarotossina-simile dell'imidacloprid nella testa dell'Ape Mellifera











                                                                                                                                                                                      Fotografie di sezione della testa di ape, eseguite al microscopio confocale, presso il dipartimento DIBIO dell'Universita' di Genova in Italia (febbraio 2009). L'ape campione viene messa a contatto con una dose (1/100.000 Moli) di IMIDACLOPRID sciolta in acqua zuccherata, cui segue in brevissimo tempo la morte dell'insetto. In seguito varie sezioni dell'ape vengono trattate con alcune goccie del veleno di serpente alfa bungarotossina (che si lega alle subunita' alfa 7 dei nAchRs dell'uomo), con la convinzione che i recettori nicotinici o nAchRs siano stati occupati dall'IMIDACLOPRID che impedisce l'accesso ai recettori del veleno legato alla proteina fluoresceina, dando fotografie ad immagine negativa.
Fotografia superiore sinistra: si evidenzia all'interno di un protostigma (limitrofe a cellule dal grande vacuolo: tessuto adiposo simile) costituito da chitina (colore giallognolo chiaro), una formazione nastriforme quasi circolare di un colore verde chiaro intenso dato dalla alfa bungarotossina che occupa i nAchRs:  questo evidenzia l'azione non curaro-simile e non alfa bungarotossina-simile dell'IMIDACLOPRID. I nAchRs dell'ape sono costituiti da 5 subunita' (come per l'uomo) provenienti da una combinazione di 11 subunita' derivate da splicing alternativo e da editing RNA A to I: solo una piccola percentuale di nAchRs dell'ape contiene le subunita' alfa 7 presenti nell'uomo.
Fotografia inferiore sinistra: si evidenziano fibre di muscolatura striata riunite in fasci; la colorazione negativa indica in questo caso che i nAchRs sono stati occupati dall'IMIDACLOPRID impedendo l'accesso al veleno di serpente; in questo caso i nAchRs sono privi di subunita' alfa 7.
Fotografia inferiore destra: rappresenta una mandibola dell'ape disaggregata dal taglio di sezione, con una componente di chitina di colore marrone scuro; la grande prevalenza di tessuto verde scuro indica la probabile presenza di nAchRs privi di subunita' alfa 7 che impediscono l'accesso dell'alfa bungarotossina; mentre la piccola porzione di tessuto verde chiaro evidenzia la presenza di nAchRs con subunita' alfa 7 a cui si lega l'alfa bungarotossina.
Fotografia superiore destra: sezione trattata con la colorazione DAPI che mette in evidenza i nuclei, con una colorazione bianco-lucente, delle cellule di tessuti presenti nell'ape (la sezione è analoga alla sezione inferiore sinistra); si evidenziano i nuclei in sequenza appartenenti a fibre muscolari striate, cellule dal grande nucleo e cellule endoteliali.

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E' indispensabile tutelare la specie Apis mellifera nell'ecosistema terrestre; qualsiasi scambio di informazioni o opinioni sull'ape è importante per la sua stessa sopravvivenza