MC (microscopio confocale)-IR (immunoreattivita') per la ChAT (colinoacetiltransferasi) prodotta dall'ape, pretrattata con 1/100.000 Moli di IMIDACLOPRID; si aggiungono alla sezione alcune goccie di una Ig (immunoglobulina=proteina) denominata antiChAT che riconosce la sua molecola bersaglio: la ChAT dell'ape; si aggiunge in seguito un'antIg (antimmunoglobulina) chiamata Antirabbit FITC che riconosce l'antiChAT; il complesso immunoistochimico ChAT ape - antiChAT - Antirabbit FITC determina al MC una colorazione verde chiara intensa che indica la presenza della ChAT prodotta dall'ape.
Fotografia superiore sinistra: si osservano gruppi di fibre muscolari striate con sarcomeri in sequenza: alcune zone si presentano ChAT positive; a destra si osservano cellule dal grande nucleo e cellule endoteliali rivestenti dotti vari.
Fotografia superiore destra: si riscontrano cellule endoteliali rivestenti dotti di vario diametro e cellule dal grande nucleo agglomerate in gruppi; a livello del tessuto endoteliale ristrettissime zone risultano ChAT positive.
Fotografia inferiore sinistra: si riscontrano, nell'occhio composto, ommatidi rigonfi dell'enzima ChAT prodotti dall'ape, importante riscontro dell'effetto del veleno IMIDACLOPRID.
Fotografia inferiore destra: si osserva un ocello dell'ape ChAT positivo.
Dipartimento DIBIO Universita' di Genova (2008-2009).
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E' indispensabile tutelare la specie Apis mellifera nell'ecosistema terrestre; qualsiasi scambio di informazioni o opinioni sull'ape è importante per la sua stessa sopravvivenza