BEEHAVE: un modello
matematico che simula al computer la vita di un alveare. Potrebbe
finalmente chiarire perché negli ultimi anni le colonie siano andate
scomparendo. E trovare una soluzione ai problemi che minacciano la
vita delle api
Gli scienziati hanno
creato un modello che simula le attività di una colonia di api nel
corso degli anni. Si chiama BEEHAVE, e oltre al simpatico gioco di
parole contenuto nel nome sembra una sorta di The Sims con le api. È
stato elaborato sulla base degli studi degli ultimi anni, che hanno
monitorato le abitudini e le attività all'interno dell'alveare,
integrati con altri dati che le mettono in relazione con il “mondo
esterno”. Nessun aspetto della vita nell'alveare viene dunque
tralasciato, dalla deposizione delle uova da parte della regina fino
alle cure delle api infermiere e alla raccolta di polline e nettare.
Il team di ricercatori, guidato da Juliet Osborne dell'Università
dell'Exeter, ha pubblicato lo studio sulla rivista Journal of Applied
Ecology.
“La sfida è
capire quali sono i fattori più importanti che influenzano la
crescita e la sopravvivenza di una colonia. Il modello rappresenta la
prima possibilità che abbiamo di simulare gli effetti di molte
variabili che agiscono in concomitanza, dalla disponibilità di cibo
fino all'infestazione da parte di acari, e alle malattie. Il tutto
misurato su scala
temporale molto
realistica”. BEEHAVE permetterà ai ricercatori, agli apicoltori e
a chiunque sia appassionato di questi insetti di predire l'evoluzione
delle colonie e l'andamento della produzione del miele, basandosi
anche sulle condizioni climatiche.
I conti in tasca
all'alveare
I primi risultati
sono già arrivati: le colonie infestate dalla varroa, un comune
acaro parassita, sono più vulnerabili alla scarsità di cibo. Nel
primo anno di infestazione gli effetti possono sfuggire, e anche
effettuando controlli di routine è plausibile che un apicoltore non
si accorga di nulla. Le conseguenze tuttavia peggiorano di anno in
anno, portando anche al collasso della colonia se non si interviene
con un trattamento anti-varroa specifico ed efficace.
BEEHAVE si
dimostrerà utile anche per studiare le conseguenze a lungo termine
dell'utilizzo di pesticidi, simulando il conseguente impatto della
cospicua perdita di api bottinatrici, che si occupano del
foraggiamento di polline e nettare. Sul breve termine, secondo i
modelli, la colonia potrebbe resistere senza troppe difficoltà, ma
andando avanti negli anni gli effetti si fanno sentire specialmente
se ci fosse anche scarsità di cibo a fronte di quella delle
bottinatrici. La perdita di molti individui rappresenta una minaccia
non solo per il sostentamento della colonia, ma va ovviamente a
colpire anche l'apicoltore specialmente in periodi delicati per la
riproduzione come marzo e aprile.
Ne è un esempio il
caso verificatosi a Titignano (frazione di Orvieto) la notte del 4
marzo, in cui ignoti armati di bombolette insetticide hanno
sterminato due milioni di api e devastato una trentina di arnie
dell'azienda apistica "La Mieleria" di Sergio D'Agostino,
presidente dell'Anai, associazione nazionale apicoltori italiani.
Quanto valgono quelle api, oltre al danno morale causato
all'apicoltore e al suo duro lavoro? Tradotto in moneta, per una
piccola azienda come questa si parla di 20-25mila euro.
Le simulazioni
effettuate finora hanno mostrato che delle fonti di
approvvigionamento vicine
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E' indispensabile tutelare la specie Apis mellifera nell'ecosistema terrestre; qualsiasi scambio di informazioni o opinioni sull'ape è importante per la sua stessa sopravvivenza